Camicie rosse appartenute ai garibaldini livornesi

Giuseppe Garibaldi già nel 1877 aveva dettato disposizioni testamentarie affinché il proprio corpo fosse cremato, arrivando ad indicare il tipo di legna da usare per la pira. L’estrema volontà del generale non fu però rispettata dal governo italiano, suscitando vasta indignazione fra molti garibaldini e amici dell’eroe. Come risposta molti garibaldini, fra cui un gran numero di livornesi, decisero di seguire la volontà oltraggiata del loro comandante.

Le camicie rosse che oggi fanno parte della collezione civica, furono donate al Comune di Livorno dalla locale Società per la Cremazione (SOCREM). Erano state rinvenute, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo passato, in alcuni loculi dove erano conservate le urne contenenti le ceneri di garibaldini livornesi deceduti dopo il 1916.

Era, come lo è tuttora, usanza dei cremati disporre che l’urna fosse accompagnata da oggetti che li avevano caratterizzati in vita. In effetti gli elenchi a disposizione dell’archivio livornese della SOCREM, così come alcuni indumenti di foggia militare rinvenuti nei loculi, attestano la presenza, tra i cremati di fine Ottocento e dei primi decenni del Novecento, di molti reduci delle campagne condotte da Garibaldi e/o appartenenti alle associazioni garibaldine.

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