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Libro

I libri di Giuseppe Garibaldi giunsero alla Labronica di Livorno per volontà della figlia Clelia, la quale aveva in città un’altra residenza oltre a quella di Caprera e dove fra l’altro si trovava custodita una notevole biblioteca. Essa aveva acquistato la casa, nel 1888, assieme alla madre Francesca Armosino e al fratello Manlio, su consiglio di Garibaldi stesso, che prima di morire aveva espresso il desiderio che la famiglia stesse vicina al figlio che a Livorno frequentava l’Accademia Navale. Le opere note sotto il nome di Fondo Garibaldi pervennero alla Labronica in due fasi successive: il primo nucleo che ammonta a 511 libri fu donato nel 1950, mentre nel Giugno 1954 il Ministero della Pubblica Istruzione per conto della Labronica, acquistò da Clelia la seconda parte del fondo librario, consistente in 673 esemplari. Attualmente la raccolta ammonta a 1184 pezzi ed è una delle due raccolte più importanti di cui si sia a conoscenza in Italia; l’altra conservata nel Compendio di Caprera consiste principalmente in opuscoli e riviste. Il valore del Fondo conservato a Livorno è indiscutibile e notevole anche per la presenza di rare edizioni sei-settecentesche. Ci sono testi di geografia, storia, letteratura, religione. I luoghi di stampa sono in gran parte stranieri, Londra, Parigi, New York, Boston con una netta prevalenza di testi in lingua inglese a documentare il legame particolare che univa il Generale al popolo inglese. Per quanto riguarda il contenuto vi sono presenti molti autori classici sia antichi che coevi: Walter Scott, Shakespeare, Goethe, Moliere, Voltaire, ma anche Dante, Tasso, Ariosto e l’amato Foscolo. Numerose anche le opere militari e politiche, fra cui spiccano molti saggi di Cavour e Mazzini, ma anche quelli che affrontano le problematiche inerenti la storia europea e il nostro Risorgimento in particolare. Molte di queste opere presentano delle pregevoli legature, fatte appositamente realizzare dagli stessi autori o dai suoi ammiratori, per poterne far oGiugno al Generale in segno di stima e affetto; cosa altresì testimoniata anche dalle numerose e autorevoli dediche impresse in oro sulle coperte oppure manoscritte sui frontespizi recanti espressioni di stima e affetto. Su molti volumi è tutt’ora possibile ammirare l’Ex-libris con sopra stampato “Giuseppe Garibaldi Yachting library “ riferibile ai libri che probabilmente il patriota aveva destinato al Panfilo “Princess Olga”.

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